E’ in programma ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali dal 6 luglio – 18 novembre 2018, una mostra documentaria che definisce il concetto di Limes danubiano, linea di confine dell’Impero Romano ma anche luogo di incontro e di scambio tra due civiltà.
Cos’è il Limes danubiano? Perché una mostra sul Limes danubiano è organizzata nei Mercati di Traiano, già interamente “invasi” dalla mostra archeologica Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa?
Se la prima risposta, piuttosto complessa, costituisce la motivazione del progetto espositivo, la seconda è immediata: Traiano è l’Imperatore che ha esteso l’Impero verso Est con la conquista della Dacia, attuale Romania, dunque la mostra dedicata alla sua figura di “costruttore” dell’Impero – e, in nuce, “creatore dell’Europa” – comprende, concettualmente e materialmente, il territorio del Limes danubiano. Non poteva esserci, dunque, una sede espositiva migliore.
Per definirne l’idea, occorre comprendere che il Limes danubiano, linea di confine nord-orientale dell’Impero Romano interessato dal corso del fiume Danubio, non era solo un concetto militare ma piuttosto un luogo di incontro e di scambio tra due civiltà. Il concetto di conquista romana, infatti, partiva dalla presa militare di un territorio ma si attuava nella sua trasformazione in Provincia e nella sua romanizzazione e, in senso lato, nell’espansione “oltre” il confine politico nella forma di un’articolata rete di relazioni umane e commerciali.
Recuperare l’unitarietà culturale del Limes danubiano, originariamente esteso su un itinerario di 1.500 chilometri costellato da fortezze, torri di avvistamento e insediamenti civili, ma oggi distribuito nelle nazioni della Germania, Austria, Slovacchia e Ungheria, è dunque l’obiettivo del progetto congiunto transfrontaliero proposto per la candidatura a sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Iniziativa che si presenta come innovativa rispetto ad altre e precedenti riguardanti i Confini dell’Impero Romano proprio perché condivisa da più Paesi e che perciò si configura, in un momento storico di chiusure dei confini nazionali, come tentativo di loro superamento in un’ottica culturale più globale.
Far conoscere il progetto e il prezioso patrimonio di resti archeologici della Repubblica Slovacca è quindi l’obiettivo della mostra documentaria che sarà allestita nei Mercati di Traiano nella seconda metà del 2018, in significativa concomitanza con l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e il 25° anniversario della nascita della Repubblica Slovacca.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Istituto Municipale per la Tutela dei Beni (MÚOP) di Bratislava, Bratislava Capitale della Repubblica Slovacca – Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma, Istituto Slovacco a Roma e ha come Partners – co-organizzatori: Commissione per i Monumenti della Repubblica Slovacca-Pamiatkový úrad, Museo Municipale di Bratislava, Museo Danubiano di Komárno, Istituto Archeologico presso l’Accademia delle Scienze Slovacca, Associazione archeologica Slovacca presso l’Accademia delle Scienze Slovacca, Museo Nazionale Slovacco – Museo Archeologico e STUDIO 727.
Attraverso le parole di Marco Aurelio, evocato in un prodotto video, e l’esposizione di pannelli didattici dedicati ai maggiori siti archeologici conservati nel territorio della Repubblica Slovacca, la mostra intende documentare e valorizzare una realtà storica importante e poco nota, presentando per la prima volta in Italia i risultati dei più recenti scavi archeologici nei campi militari di Rusovce – Gerulata e Iža Leányvár (Kelemantia), i siti archeologici di Devin, Dubravka, Stupava e, uniche nel loro genere, le costruzioni del I secolo a.C. messe in luce negli anni 2008-2014 presso il Castello di Bratislava.